festa

Apologia del weekend

Non è che ogni venerdì sia necessario fare qualcosa.

E’ che capita qualcosa da fare.
Anche se è una festa,e una volta entrata ti rendi conto che sia un festa di matricole.
E anche se ti ritrovi a pensare “Dio, fammi tornare a quei tempi perchè erano I TEMPI”.

E anche se il sabato sera, 24 ore dopo dalla festa, ti senti sfiorare la spalla da quello che era solito dare tutte quelle feste, ma non lo vedi da mesi oramai e non lo senti da altrettanti, e quindi hai un attimo di incertezza che ti fa pensare
“a che pro, fermarlo? E se poi non avremmo nulla da dirci, perchè in passato ci siamo detti troppo?”

E’ che può succedere un sabato sera di ritrovarti con passato e futuro,il passato alle spalle il futuro davanti, e non è che non sai cosa tu voglia fare, è solo che lo sai ma sei consapevole che non sarebbe giusto.

“una situazione tossica” la definisco.
Ma forse era la situazione giusta.

I bonghi suonavano e facevano da colonna sonora ad una serata che sto pensando potrebbe essere presa d’esempio come figura del capitolo :  quando le cose iniziarono a cambiare. O forse è un capitolo che è stato scritto mesi e mesi fa, ma io me ne rendo conto ora.

L’ultima sambuca mi ha stesa,stream of consciousness parte II.

 

Flashback

Un paio di giorni fa sono stata ad una laurea di un mio amico del liceo.
E’ stata una giornata davvero piacevole, forse un po’ stancante (sono uscita di casa alle 8.30, tornata a casa alle 13.00 per fare una doccia e uscita di nuovo alle 13.40 per fare poi ritorno alle 2.30 del mattino) ma che metterei nella “top 10 dei giorni più belli del 2014”.
Fondamentalmente perchè ad un tratto della serata mi sono guardata attorno, e mentre bevevo un sorso d’acqua per cercare di fare entrare liquidi diversi dall’alcool nel mio corpo,mi sono ritrovata a pensare che a quegli scemoni voglio proprio bene.
Sarà che quando hai quasi 24 anni e ti ritrovi ad uscire con i ragazzi che per i 5 anni del liceo ti hanno vista arrivare in classe in ogni condizione possibile,struccata, piangente,con gli occhi gonfi per la notte insonne, grassa,magra,con le occhiaie e con i brufoli non puoi far altro che sentirti esattamente a tuo agio, perchè sei praticamente circondata da tanti cugini che non ti assomigliano per niente.
Se poi al sentirsi a proprio agio si aggiunge il volergli davvero tanto bene, allora si ottiene un mood “felicità”.

Non sono proprio il mio gruppo di uscite,sarò onesta: le uscite con loro capiteranno sì e no una volta al mese,dal momento che conoscendo nuova gente all’università io ho incrementato sempre nuove comitive(fondamentalmente incrementavo le uscite più movimentate,quello in cui sapevo mi sarei potuta “distrarre” al 100% per una serata) ma da un periodo a questa parte abbiamo ripreso a frequentarci più assiduamente,per un motivo o per l’altro.

Beh insomma era sera oramai,ci eravamo rifugiati a casa di un mio amico che ci aveva gentilmente offerto riparo dal vento gelido che nonostante sia Aprile nella mia città continua inoltrato, e stavo vicino alla finestra a fumarmi una sigaretta e parlare del più e del meno con due di loro.
Ad un certo punto si avvicina S. e così proprio,dal niente, mi spara un:
“Io non capisco proprio come faccia te a non essere fidanzata. Secondo me di’ la verità,non lo vuoi te il ragazzo. Ogni venerdì uno nuovo eeh,di’ la verità dai..”
tralasciando la bassa qualità dell’insinuazione,su cui sorvolerò semplicemente perchè avevamo tutti bevuto come spugne e probabilmente anche S. era poco lucido, mi sono limitata a rispondere un:
“No,scemo. Ci pensi mai che magari io uno con cui sistemarmi lo potrei anche incontrare, ma non è mai un interesse corrisposto?”
e dal momento che il mio interlocutore alzava le spalle e sbuffava come per dire “boiate!”, mi sono un attimo allontanata per rifornire il mio bicchiere d’acqua.

 

 

Poi ci sono serate come quella di oggi,che mi fanno davvero salire l’omicidio.

L'omicidio che parte
Avevo detto di no ai miei vecchi amici del liceo per uscire con quella che chiamo mia moglie ed andare a vedere l’ultimo di Woody Allen al cinema.
Dopo il cinema avremmo raggiunto il suo ragazzo con il gruppo di amici, e difatti così e stato.
[Il film di Woody,per la cronaca,a me è piaciuto parecchio. In particolare ci sono state 2 o 3 battute che sono state davvero esilaranti, con quel cinismo geniale che Woody Allen è uno dei pochi che sa riportare sul grande schermo.
Insomma se vi capita andate a vederlo,anche perchè questa settimana il cinema offre poco (a parte The Amazing Spiderman 2,non vedo l’ora!
Ma andateci anche se il cinema offre tanto. Non è sottile come “Blue Jasmine”,ma nemmeno deludente come “Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni”]
Beh insomma,finito il film raggiungiamo questi ragazzi e devo dire che nonstante la prima sensazione di imbarazzo all’inizio (ti salutano 1/4 di loro,il restante si crede troppo figo per salutarti) poi mi sono trovata a mio agio come al solito,e mi sono messa a chiacchierare con uno di loro che oramai conosco da un paio di mesi.
E’ una conoscenza blanda, dettata più da serate passate assieme nei locali che altro,ma è comunque una persona che trovo molto piacevole. Non solo fisicamente , anche caratterialmente.
Questo,almeno fino a che non gli suonasse il cellulare e facesse un gesto repentino per cercare di non farmi vedere il nome della persona che lo stava chiamando (caschi male con me: tempo 2 nano secondi e ho letto il nome della ex), per poi allontanarsi per parlarci in pace e dirle dove si trovasse.
Ora, pazienza, non succede nulla. La serata è proseguita come se nulla fosse,perchè ringraziando Zeus,Cupido o chicchessia, il mio interesse per lui è alquanto blando.
Nonostante sia una dalla cotta facile, una conoscenza così superficiale è davvero troppo limitata per farmi partire la scintilla per una ragazzo.
Però mi sono un attimo rotta di trovare attorno a me gente che decide sempre di tornare indietro piuttosto che fare passi avanti.
E’ vero che è estremamente più facile,parliamoci chiaro.
Ma se non fai qualche passetto a 25,28,32 anni..quando pensi di farlo?
Perchè alcuni decidono di avere paura delle cose nuove?
Io questo proprio non lo riesco a capire,e vi giuro,mi fa davvero partire l’omicidio.

Al gatto sale l'omicidio

Ma torniamo alla festa di laurea che stavo festeggiando con i miei compagni di liceo.
Allontanatami per andare a prendere un bicchiere di acqua, vado in cucina e seduti di fronte al lavello trovo una coppia che stava pomiciando alla grande.
Con lui ci avevo parlato un’oretta prima,un tipo del sud Italia dall’accento paraculo e mi era sembrato un tipo niente male.
Lei era una ragazza che fin dalla mattina era stata notata dai miei amici maschietti..insomma una bella coppia,a parer mio.
Beh insomma questi ci davano giù alla grande sul pavimento della cucina,ma con un po’ di slalom sono riuscita a prendere l’acqua e tornare di là.
Dove trovo un mio amico che mi fa :
“Oh,ma visto quelli in cucina?Ma ti pare?”
La mia risposta è stata un semplice “Eh,lasciali fare dai!”
Ma davanti ai miei occhi all’improvviso si sono materializzate le scene delle ultime feste cui ero stata l’anno scorso,che mi mancano davvero parecchio.
Mi sono ricordata di quella volta che stavo cercando di andare in bagno per vomitare, quando è arrivato uno dei padroni di casa che mi ha preso per le spalle e guidata nell’altro corridoio,perchè in quello dove stavo andando c’erano due che procreavano allegramente.
Mi è tornata in mente quella nottata post festa,quando con le mie 3 fidate siamo salite in cucina di questa casa non nostra perchè davvero troppo affamate,e ci siamo divorate la pasta rimasta in una padella. Ancora ci chiediamo con cosa fosse,quella pasta.
Ho rivisto il momento di quando,ad un’altra festa ancora, arrivarono i carabinieri ed un mio amico ci chiudeva in camera e al buio,così che siamo risultate le uniche 5 a non aver dato i documenti.
Mi sono chiesta come avrebbe reagito,sto mio amico scocciato per due che pomiciano in cucina,se si fosse trovato con me all’ultima festa di Novembre, dove io altri 2 ragazzi e una mia amica stavamo collassati su un divano quando ad un tratto sentiamo cadere una,poi due e poi tre bottiglie da vino dalla cucina.
E quando al nostro “ma che è?” uno dei coinquilini imbarazzato ci rispondeva “Eh..è Paolo con Rachele”

Però mi sono limitata a sorridere e a dire,appunto “Vabbè dai,lasciali stare!”
A me quei due non davano alcun fastidio,mi facevano venire solo tanta tanta nostalgia.

Nostalgia che stasera,difronte a queste persone semi-nuove, in particolare difronte a questo che scappava per parlare con la ex,  si è moltiplicata esponenzialmente, tanto che mi ha fatto pensare mentre giravo la chiave sull’uscio di casa:
“Forse si stava meglio quando si stava peggio. Quando uscivo con quell’altro gruppo ancora. Si saranno rivelati stronzi e meschini,ma almeno me la spassavo alla grande.”

Nel dubbio,io vado a struccarmi.
Tanto stasera,come ogni altro sabato sera, nessuna festa.

 

I’m getting old and i need something to rely on

La verità,carissimo,è che mi manchi.
L’avevo scritto in qualche vecchio post,che ero consapevole che avrei provato questo sentimento prima o poi.
Avevo anche scritto che però avrei capito che la tua lontananza sarebbe stata la miglior medicina per me. [https://tuttihannobisognodiuova.wordpress.com/2013/08/27/there-will-come-a-time/]

E invece ieri sera mi sono ritrovata ad una festa.
Nella stessa casa dove, forse a maggio o forse a marzo,non ricordo il mese, c’era stata un’altra festa che ti aveva fatto devastare così tanto che ti avevo dovuto riportare a casa braccetto,ed accompagnarti fino difronte alla porta.
Quella festa è uno dei miei ricordi più belli,se parliamo dei ricordi legati a te. A te e me.
Perchè abbiamo riso a quella festa, abbiamo ballato,abbiamo preso in giro la scemarella del gruppo che ci provava con quello che ora è il suo ragazzo.
Perchè eri felice a quella festa, io ero felice, era un mese pieno di risate e di sorrisi,di abbracci e di sguardi carichi di frasi non dette.

Ma ieri sera te non c’eri.
Oramai non ci sei più,in questa città.
E la verità mi è arrivata addosso ieri sera, mi si è schiantata contro mentre un ragazzo con una camicia a quadretti mi è venuto addosso facendomi rovesciare la sambuca sulla maglietta.
L’ho guardato,era alto, moro, begli occhi.
Per un attimo ho avuto un flash, ho seriamente pensato che potessi essere te, nonostante fosse più mingherlino e più impacciato.
E così, BUM, come direbbero gli Smiths,come un autobus che mi ha investita,mi ha investita la consapevolezza del sentire la tua mancanza.

E allo stesso tempo mi avveleno l’anima consapevole che i tuoi sentimenti per me non sono affatto simili ai miei,consapevole del fatto che l’unica mancanza che puoi avere è per la tua ex ragazza/attuale ragazza, consapevole del fatto che questa città ti ha sempre fatto schifo, e che se potrai non ci metterai più piede.
Mi arrovello il cervello perchè voglio vederti, lo desidero non tanto per attrazione fisica, quanto più per poterti riguardare negli occhi, per poter rivedere quel sorriso sornione che fai quando pensi ad una battuta, per poter risentire la tua risata e rivedere la luce del tuo sguardo.
E mi odio per questo,perchè so che tutto ciò non sarà mai possibile, e mi conosco, più un evento è impossibile e più mi ci fisso.

E ti odio,per aver causato tutto questo,e per non sospettare nemmeno un briciolo di tutto quello che hai causato.
E odio, attraversare la tua via, quella dove c’era casa tua, e non riuscire ad evitare di alzare la testa per vedere se c’è una luce accesa, perchè la speranza che te sia tornato anche solo per prendere qualche ultima cosa riesce a soffocare la consapevolezza che non ti vedrò mai più.
E odio me stessa,perchè so che qualora tu tornassi anche solo per una breve visita, da me non avrai alcuna forma di rancore o astio,ma solo tutta l’amicizia,l’amore o l’affetto che vorrai.

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